

20/7/2025
Il cambiamento climatico sta ponendo sfide senza precedenti alla gestione della risorsa idrica in Italia, dove la crescente scarsità d’acqua minaccia la sicurezza e la sostenibilità del servizio idrico integrato. Con temperature in aumento e precipitazioni in calo, il Paese si trova ad affrontare una riduzione significativa della disponibilità di acqua, aggravata da infrastrutture obsolete e da una gestione ancora lontana dall’efficienza necessaria. In questo contesto, diventa urgente adottare strategie innovative e sostenibili, che coinvolgano investimenti mirati, digitalizzazione e consapevolezza civica. L’articolo esplora le criticità attuali e presenta un approccio integrato che mira a garantire un futuro resiliente per la risorsa idrica, attraverso innovazione tecnologica, azioni concrete e collaborazione tra pubblico e privato.
degli investimenti annuali è a carico della tariffa
ARERA e EurEau, 2025
di gap tra il costo dell'acqua in Italia e il costo medio dell'acqua in Europa
ARERA e EurEau, 2025
degli investimenti sarà scoperto con l'esaurimento del PNRR
Libro Bianco, 2025
di contatori smart in Italia rispetto alla media europea del 49%
Maddalena, Omdia e MeteRSIT, 2025
della rete idrica italiana non è telecontrollata
Community Valore Acqua per l’Italia, 2024
della rete idrica italiana ha più di 50 anni
Community Valore Acqua per l’Italia, 2025
Il superamento della soglia critica di +1,5°C rispetto all’epoca preindustriale (1850-1900), registrato nel 2024, ha avuto effetti tangibili anche sul servizio idrico italiano dove, l’anomalia è stata ancora più marcata (+2,95°C) (Copernicus, 2025).
Il 2022, inoltre, è stato l’anno con la siccità più grave nella storia dell'Italia, con una diminuzione delle precipitazioni del 24,2% rispetto alla media del periodo 1991-2020. Questo ha portato a una riduzione della disponibilità d'acqua del Paese del 51,3% rispetto alla media storica (Libro Bianco 2025 Valore Acqua per l’Italia 6° edizione, 2025). Si prevede infine, che la risorsa idrica rinnovabile in Italia si riduca di un ulteriore 40% entro il 2100 (ISPRA, IPCC e Relazione del Commissario Straordinario Nazionale per l'adozione di interventi urgenti legati al fenomeno della siccità alla Cabina di Regia, 2025). La valorizzazione dei fanghi, il riuso delle acque reflue e una strategia per la circolarità della risorsa potrebbero essere azioni fondamentali per garantire la sicurezza idrica del Paese. Tuttavia, il deficit di stoccaggio, la gestione inefficiente dei fanghi di depurazione (3,2 milioni di tonnellate/anno di cui oltre il 50% avviati a smaltimento, rappresentando una perdita significativa di acqua, energia e nutrienti per il servizio idrico e per il Paese) e l’incapacità di trattenere l’acqua piovana pongono un freno alla resilienza della risorsa idrica stessa (ISPRA, 2025).
Il consumo mondiale della risorsa idrica rappresenta un ulteriore freno alla resilienza dell’acqua: la popolazione mondiale sta consumando l’equivalente di 1,7 pianeti all’anno ed è destinata a raggiungere circa 10 miliardi di persone entro il 2100, aggravando ulteriormente la pressione sulla risorsa acqua (Community Valore Acqua per l’Italia, 2025); in particolare, con 215 litri d’acqua pro capite consumati giornalmente in modo diretto e 6.300 litri di consumi idrici indiretti, l’Italia si riconferma tra i Paesi più idrovori dell’Europa, posizionandosi al 3° posto dopo Grecia e Irlanda (Water Footprint Network, Eurostat, EurEau e Istat, 2025); inoltre, nel 2023, l’Italia è stata il 4° paese peggiore in Europa, considerando il tasso di stress idrico, ovvero la differenza tra la quantità di risorsa idrica prelevata e l’effettiva disponibilità di essa.
Il posizionamento dell’Italia nell’indice del 2025 “Valore Acqua verso lo Sviluppo Sostenibile” (VASS), risulta migliorato, considerando la 18ª posizione su 28 paesi, ma resta insufficiente. Stiamo parlando dell’indice di posizionamento relativo a ciascuno dei 10 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Agenda 2030) impattati da una corretta gestione della risorsa idrica (vedi in figura). Nonostante il lieve miglioramento rispetto al 2024 con tre posizioni sopra, il gap infrastrutturale, normativo e di investimento resta marcato (Libro Bianco 2025 Valore Acqua per l’Italia 6° edizione, 2025).
Serve, quindi, una visione sistemica che superi approcci frammentari, valorizzi l’innovazione e coinvolga attivamente imprese, istituzioni e cittadini.
Il tema della gestione sostenibile del settore idrico rappresenta una sfida cruciale per l’Italia, soprattutto alla luce delle crescenti pressioni climatiche, infrastrutturali e socio-economiche. Attraverso investimenti mirati, digitalizzazione, politiche tariffarie adeguate e un rafforzamento della collaborazione tra pubblico e privato, si punta a garantire la sicurezza idrica, la sostenibilità ambientale e una maggiore consapevolezza civica, elementi indispensabili per affrontare con successo le sfide future.
La “Community Valore Acqua per l’Italia” propone un approccio integrato e innovativo, volto a superare le criticità attuali e a promuovere un modello di gestione efficiente, resiliente e sostenibile della risorsa acqua, attraverso proposte di azioni concrete. Vediamone alcune:
Gli investimenti privati pro capite nel servizio idrico sono passati da 38 euro nel 2015 a 72 nel 2024, con un tasso di crescita annuo del 7,4% (Libro Bianco 2025 Valore Acqua per l’Italia 6° edizione). Tuttavia, l’Italia, con 62 euro pro capite, resta al di sotto della media europea di 83 euro (EurEau e Fondazione Utilitatis, 2025), scontando ostacoli normativi e burocratici, scarsa attrattività finanziaria e un gap strutturale che potrebbe lasciare scoperto il 24% degli investimenti necessari dopo il 2026, con l’esaurimento dei fondi PNRR (Libro Bianco 2025 Valore Acqua per l’Italia 6° edizione, 2025). Gli investimenti nel servizio idrico, tuttavia, sono fondamentali affinché avvenga l’accelerazione della transizione digitale e circolare, ma anche per una corretta qualità dell’acqua e per tutte quelle attività necessarie alla sostenibilità e alla resilienza della risorsa idrica stessa. La sfida per il prossimo futuro, quindi, sarà quella di identificare nuove fonti di finanziamento.
Il PNRR, che ha messo a disposizione 8,9 miliardi di euro entro il 2026, rappresenta per il servizio idrico la spinta che serve per accelerare le azioni di modernizzazione e di innovazione (Community Valore Acqua per l’Italia, 2025). Tuttavia, il 73% degli investimenti annuali delle Utilities, risulta ancora a carico della tariffa idrica, mentre il 18% viene finanziato dalle fonti pubbliche e, nonostante un aumento del 21% delle tariffe negli ultimi 5 anni, il costo dell’acqua in Italia resta tra i più bassi in Europa, considerando che risulta distante del 50% dalla media di 3,6 euro al metro cubo (ARERA e EurEau, 2025). Di conseguenza, il settore necessita di un riequilibrio tra le fonti pubbliche e le fonti private per garantire una stabilità finanziaria (ARERA, 2025).
La rete vetusta (secondo la Community Valore Acqua per l’Italia, il 22% della rete idrica nazionale ha più di 50 anni) e le perdite idriche (secondo i dati del 2025 di Fondazione Utilitatis, misuravano il 39% nel 2020 e il 38% nel 2023) richiedono investimenti in tecnologie intelligenti e innovazione. Tuttavia, nonostante la crescita degli investimenti in smart meter, il tasso di penetrazione di questi resta basso -consideriamo il 17% di contatori smart in Italia rispetto alla media europea del 49%- (Maddalena, Omdia e MeteRSIT, 2025) e solo il 32% della rete idrica nazionale è telecontrollata (Community Valore Acqua per l’Italia, 2024). La digitalizzazione, in questo contesto, permetterebbe un settore idrico adeguatamente sostenibile e resiliente, abilitando manutenzione predittiva, efficienza operativa e un bilancio idrico più accurato. È emersa, infatti, una correlazione positiva tra gli investimenti in tecnologie per il Servizio Idrico Integrato e i risultati ottenuti dai Paesi nell’Indice VASS 2025: i Paesi che hanno investito maggiormente in innovazione e miglioramento tecnologico tendono a registrare punteggi più alti, indicando una gestione della risorsa idrica più efficiente e sostenibile.
I dati, a livello territoriale e in grande quantità, rappresentano la chiave necessaria per una stesura completa, precisa e con alto valore aggiunto dei bilanci idrici nazionali. Questi, a loro volta, rappresentano la possibilità per i gestori idrici di pianificare in modo efficace, ma anche sostenibile, la quantità di fornitura d’acqua in base alle esigenze dell’utenza e in base alla disponibilità della risorsa stessa. La filiera, quindi, necessita oggi più che mai di una banca dati aggiornata in tempo reale, accessibile e integrata con le nuove tecnologie, come Intelligenza artificiale e Digital Twin. La digitalizzazione della filiera idrica si dimostra, ancora una volta, necessaria verso gli obiettivi di sostenibilità e circolarità.
"La digitalizzazione delle reti e della misurazione dei consumi delle utenze è necessaria nel servizio idrico. Non puoi governare quello che non misuri" Andrea Guastamacchia, CFO Acque Veronesi, da H2O UTILITIES FORUM 2025
Secondo la Survey della Community Valore Acqua per l’Italia ai cittadini italiani nel settembre del 2024, la scarsa consapevolezza degli utenti cittadini riguardo al reale valore della risorsa idrica rappresenta ancora oggi una sfida verso il consumo virtuoso dell’acqua: nonostante la crescente sensibilità verso il riscaldamento globale e gli impatti sul nostro pianeta (con il 95% dei cittadini che si dichiara attento alla riduzione dei propri consumi idrici), il 71% dei cittadini italiani non è in grado di valutare il proprio consumo idrico e il restante 22,6% tende a sottostimarlo. Inoltre, solo il 6,8% della popolazione italiana risulta consapevole del costo dell’acqua in bolletta e il 56% lo considera “medio-alto” o, addirittura “alto”. È urgente, dunque, investire in formazione, sensibilizzazione e strumenti informativi per promuovere comportamenti consapevoli e ridurre l’impronta idrica civile. Il 20% degli utilizzi totali di acqua, infatti, è associabile al contesto civile.
Per rispondere alle crescenti sfide del settore idrico, è fondamentale adottare un approccio che coniughi innovazione tecnologica e di processo, digitalizzazione e sostenibilità. Terranova propone un modello integrato e avanzato per un servizio idrico sostenibile, capace di ottimizzarne la gestione, migliorare l’efficienza operativa e promuovere un utilizzo responsabile delle risorse, grazie all’adozione di soluzioni digitali all’avanguardia e processi orientati al futuro. Intervenire sull’efficientamento, sull’innovazione e sull’automazione dei processi, siamo fortemente convinti che non sia un tema secondario: consente concretamente di reinvestire in innovazione, spostando gli investimenti laddove necessario e riducendo gli impatti della gestione dei processi operativi sulla tariffa dell'acqua.
Nel contesto attuale del Servizio Idrico Integrato, la scelta dei partner e dei fornitori non può più basarsi esclusivamente su criteri economici, ma deve includere fattori strategici che valorizzino innovazione, digitalizzazione e sostenibilità.
Dal “Libro Bianco 2025 Valore Acqua per l’Italia 6° edizione”, The European House Ambrosetti e Community Valore Acqua per l’Italia
Innovazione
I software di Terranova sono costantemente aggiornati per rispettare la normativa, rispondere alle esigenze dei gestori del servizio idrico ed integrare le ultime tecnologie, come l’intelligenza artificiale. Questo consente di offrire soluzioni efficienti e di alta qualità. Le soluzioni Terranova sono cloud native, scalabili e progettate per gestire tutti i processi del servizio idrico integrato, sia con l’intera suite, sia con la fornitura di prodotti specifici, integrati in mappe applicative complesse. I nostri software non solo supportano l’innovazione tecnologica, ma abilitano loro stessi un’innovazione nei processi, suggerendo le migliori azioni, automatizzando i processi, utilizzando i dati per creare valore e poter raggiungere gli obiettivi del gestore in modo più rapido, efficace e sostenibile. In questo modello, gli operatori assumono un ruolo più focalizzato sul monitoraggio e sulla gestione delle situazioni anomale, mentre le tecnologie si occupano di svolgere le operazioni abituali e ripetitive. La trasformazione digitale offre così l’opportunità di ripensare completamente i processi aziendali, adottare nuove strategie data-driven e raggiungere risultati in modo del tutto innovativo rispetto al passato.
Digitalizzazione
Digitalizzare la gestione del servizio significa integrare tecnologie digitali in tutta la catena operativa per automatizzare i processi in modo avanzato, ma anche per raccogliere un numero elevato di dati grazie all’uso di smart meter o canali digitali. Questi, possono essere analizzati rapidamente e con precisione tramite strumenti di intelligenza artificiale che Terranova implementa nelle proprie soluzioni, trasformandoli in informazioni utili per gestire in modo personalizzato ed efficiente il cliente finale, per prendere decisioni strategiche e sostenibili o metterli a disposizione degli stakeholder e crearne valore. Inoltre, è possibile instaurare una relazione completamente digitale con l'utente oppure un approccio ibrido che unisce e integra canali digitali e tradizionali, creando un’esperienza cliente personalizzata, flessibile e basata sui propri bisogni. L’impatto della digitalizzazione dei processi di sportello consente di ridurre i tempi di attesa, consumi di carta e costi, oltre ad ottimizzare la gestione operativa, mentre i canali digitali assicurano un’interazione rapida, continua e a basso costo con la clientela.
Sostenibilità
Terranova basa le sue soluzioni sulla sostenibilità, che abbraccia non solo l’aspetto ambientale, ma anche quello sociale ed economico. La consapevolezza del cliente idrico legata all’ uso più efficiente delle risorse è aiutata da strumenti che permettono di monitorare il consumo in tempo reale, sia per il cliente che ha i dati sotto controllo, sia per consentire al gestore di intervenire rapidamente sulle perdite, sfruttando automazione, intelligenza artificiale e integrazione dei processi di WFM con i sistemi CRM. La sostenibilità ambientale si riflette anche nella riduzione di carta, grazie alla digitalizzazione dei processi, ma anche nella riduzione di Co2, limitando gli spostamenti grazie a servizi digitali. Dal punto di vista sociale, l’attenzione è rivolta a rendere i processi guidati e accessibili anche agli operatori meno esperti, oltre a supportare l’interazione con clienti che non parlino perfettamente l’italiano, favorendo l’inclusione e portando avanti le pratiche in modo corretto e rapido in qualsiasi scenario. Automatizzando e digitalizzando i processi, Terranova supporta i gestori nel generare risparmi continui su costi e tempi che possono diventare fonte di nuovi investimenti preziosi per il bene del cittadino, della risorsa e del gestore.
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