

16/9/2025
In occasione della fiera ACCADUEO di Bologna, Terranova ha organizzato un convegno dedicato a una delle sfide più strategiche per il futuro del servizio idrico integrato: la continuità degli investimenti oltre il PNRR. È stato un momento di confronto concreto tra istituzioni, esperti e operatori del settore, che ha permesso di guardare avanti, verso una gestione sempre più digitale, sostenibile, automatizzata e innovativa dei processi per trasformare i costi operativi in nuove fonti di valore.
PNRR e servizio idrico: il ruolo della regolazione sugli investimenti
Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), il programma con cui l’Italia ha deciso di investire miliardi di euro di fondi europei Next Generation EU, ha avuto notevoli impatti anche sul servizio idrico integrato, uno tra i settori target del PNRR.
Ad oggi, grazie ai fondi del PNRR, sono stati assegnati complessivamente 1,9 miliardi di euro per la realizzazione di 103 interventi strategici nel settore idrico (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 2025). Si tratta di un investimento che mira ad affrontare una delle criticità più gravi del sistema italiano: le perdite idriche nella rete. Si punta infatti, a modernizzare le reti esistenti, riducendo la dispersione di acqua potabile, attraverso sistemi digitali avanzati in grado di monitorare in tempo reale il bilancio di risorsa idrica presente in rete. Una svolta tecnologica e gestionale che pone le basi per un servizio idrico più efficiente, resiliente e sostenibile nel tempo.
Per la prima volta, l’accesso ai finanziamenti è stato subordinato alla capacità dei gestori di presentare progetti tecnicamente e amministrativamente solidi, spingendo il settore verso una maggior trasparenza, maturità gestionale e orientamento ai risultati. Il PNRR ha quindi rappresentato non solo un’opportunità finanziaria, ma una vera e propria spinta sistemica all’efficienza, alla pianificazione e all’innovazione tecnologica. La regolazione oggi non è solo un freno, ma una leva di qualità, capace di orientare il sistema verso investimenti più mirati, efficaci e sostenibili. Un quadro normativo più chiaro e una governance più strutturata sono i prerequisiti per accogliere l’innovazione.
Il PNRR è stato importante per dare un cambio di passo in quelle che erano le vecchie modalità di trasferimento dei fondi pubblici, pretendendo delle date, pretendendo degli obiettivi da raggiungere, pretendendo anche la conformità delle gestioni dal punto di vista legislativo e regolamentare.
Elena Gallo, Vicedirettore DISA, ARERA
Servizio idrico dopo il PNRR: la sfida della continuità degli investimenti
Nel suo intervento, Roberto Zocchi ha messo a fuoco una delle sfide più critiche per la filiera idrica italiana: la sostenibilità degli investimenti nel lungo periodo. Prendendo come esempio la città di Roma, Zocchi ha spiegato che rifare completamente da zero la rete idrica costerebbe circa 15 miliardi di euro, una cifra insostenibile considerando i livelli di investimento in Italia che fino a pochi anni fa si aggiravano intorno ai 150 milioni annui, di cui meno di un terzo erano destinati alla manutenzione straordinaria. Questo ritmo, tuttavia, implicherebbe tempi di sostituzione delle infrastrutture superiori ai 200 anni. Per questo, secondo Zocchi, la sfida non è solo "investire di più", ma soprattutto “investire meglio”, attraverso una gestione e una pianificazione strategiche delle risorse basate su dati affidabili.
Dobbiamo ovviamente investire di più, ma non solo investire di più: investire meglio […] dobbiamo ottimizzare quelli che sono gli investimenti, quella che è l'attività per aumentare l'efficienza delle risorse che vengono dedicate al servizio idrico.
Roberto Zocchi, Segretario Generale, Associazione Idrotecnica Italiana
Servizio idrico oltre il PNRR: innovazione dei processi come soluzione a lungo termine
L’innovazione tecnologica e dei processi e l’automazione rappresentano la chiave moderna per superare il contributo del PNRR, passando da risorse “finite” a fonti di investimenti che si autoalimentano nel tempo.
L'automazione dei processi nel servizio idrico non è solo una questione tecnologica: è una scelta strategica che consente di risparmiare tempo, ridurre gli errori e migliorare la qualità del lavoro, sia per gli operatori sia per i cittadini. In un sistema dove le attività sono fortemente interconnesse, ottimizzare un singolo processo non basta: serve una visione d’insieme, capace di far dialogare tra loro le diverse funzioni e di creare un flusso operativo continuo e coordinato. Automatizzare significa anche liberare risorse operative, che possono essere reindirizzate su attività più strategiche, più utili e più gratificanti. Questo approccio ha un impatto diretto sul benessere organizzativo: le persone smettono di perdere tempo su pratiche ripetitive e frustranti, ritrovano motivazione e possono concentrarsi su obiettivi più significativi. Inoltre, quando i processi funzionano bene, i clienti lo percepiscono: i tempi di risposta si riducono, i problemi si risolvono più facilmente, e il rapporto tra gestore e utente diventa più fluido e costruttivo. In definitiva, digitalizzare in modo intelligente non solo aiuta a migliorare le performance aziendali, ma contribuisce anche a costruire un servizio più umano, più efficiente e più sostenibile. Una delle più alte potenzialità che l’IA può riservare ai gestori del servizio idrico è il supporto alle decisioni strategiche: attraverso un’analisi rapida ed altamente affidabile dei big data, l’IA è in grado di suggerire le migliori azioni per raggiungere nel modo più efficace e sostenibile possibile gli obiettivi della direzione.
Innovare i processi attraverso l’Intelligenza artificiale e le nuove tecnologie automatizzate, significa scardinare i modelli operativi aziendali, riuscendo a portare a termine le pratiche in modo del tutto nuovo, ma soprattutto in modo più efficace e rapido. Questo, porta a una significativa riduzione di tempi e costi operativi che quotidianamente potranno essere reinvestite nel servizio: si crea così un circolo virtuoso che trasforma i processi in vere e proprie fonti di investimenti a lungo termine.
Spendere del tempo prezioso per cercare di risolvere dei problemi che potrebbero essere risolti facilmente da un computer o dall’Intelligenza artificiale, non porta alcun vantaggio.
Emilena Parmegiano, Responsabile Clienti, VUS
Come risponde Terranova?
Con BEENEXT: la prima suite che automatizza, semplifica e orienta il servizio idrico
BEENEXT è una soluzione di prodotto che abbatte i costi di change management, è cloud native e ha una copertura funzionale completa e scalabile per gestire tutti i processi del servizio idrico, sia con l’intera suite, sia con la fornitura di componenti verticali, integrati in mappe applicative complesse. BEENEXT si propone di supportare il gestore verso l’innovazione del servizio, scardinando le modalità operative tradizionali: il software diventa capace di suggerire e automatizzare -con costante monitoraggio- le migliori azioni data-driven per raggiungere gli obiettivi del gestore in modo efficace e sostenibile. Automazione, integrazione e nuove tecnologie -come l’IA- abilitano una gestione del tutto nuova dei processi che, diventano così, fonte di una sostenibilità capace di autoalimentarsi nel tempo. Il software è sempre aggiornato alle scadenze normative e alle esigenze del gestore e l’attenzione particolare alla semplicità fa sì che i processi siano guidati e lineari e che consentano anche all’operatore meno esperto di traguardare gli obiettivi con efficienza. BEENEXT valorizza la customer centricity, rendendo il cliente finale protagonista di tutti i processi, sia in termini di miglioramento costante dei livelli di qualità con cui viene servito, sia tramite processi che abilitano il suo contributo attivo rispetto alla gestione sostenibile della risorsa idrica.
La digitalizzazione rappresenta un’opportunità fondamentale per migliorare l’efficienza e la qualità dei processi decisionali all’interno delle organizzazioni. Tuttavia, sottolinea Marco Fantozzi, affinché il potenziale degli strumenti digitali si traduca in un reale miglioramento operativo, è essenziale che chi li utilizza sia adeguatamente formato. La tecnologia non può funzionare al meglio se manca la capacità di guidarla, e per questo è fondamentale affiancare ai software anche percorsi di formazione e di aggiornamento organizzativo.
Gli strumenti digitali richiedono che io debba aver imparato a guidarli […] vendeteli insieme ad un'adeguata formazione di utilizzo.
Marco Fantozzi, Presidente, ISLE Utilities
L'obiettivo, risponde Claudio Lopez, è spingere l'automazione operativa ad un livello elevato, riducendo al minimo le attività manuali costose, soggette ad errore e che rallentano l’efficienza complessiva. È oggi possibile delegare alle macchine molte delle attività che prima richiedevano intervento umano diretto, riducendo così anche il bisogno di formazione: le persone diventano supervisori intelligenti, chiamati a intervenire solo in caso di anomalie o segnalazioni. Le competenze e le conoscenze del “miglior operativo” possono essere classificate, codificate e trasferite al software utilizzando l’IA che abilita i processi ad automatizzare anche quelle decisioni che altrimenti avrebbero bisogno sempre e soltanto dell’input umano.
Portare automazione significa avere anche un minore bisogno di formazione […] le persone hanno il compito di verificare in alcuni punti se ci sono delle segnalazioni o delle anomalie da gestire.
Claudio Lopez, Senior Product Manager, Terranova
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