29/9/2025
Nel contesto della transizione digitale delle utility, due tecnologie stanno ridefinendo il modo in cui le reti vengono gestite e ottimizzate: l’Internet of Things (IoT) e l’edge computing. Insieme, rappresentano un’evoluzione cruciale per le aziende che gestiscono infrastrutture di distribuzione – acqua, energia, gas o calore – poiché permettono di trasformare i dati di campo in decisioni operative in tempo reale, migliorando efficienza, resilienza e sostenibilità.
Negli ultimi anni, l’IoT industriale (IIoT) ha rivoluzionato il modo in cui le utility monitorano e controllano le proprie reti. Milioni di sensori distribuiti lungo condotte, cabine, serbatoi e impianti raccolgono ininterrottamente dati su portata, pressione, temperatura, tensione o consumi.
Tuttavia, l’aumento esponenziale del numero di dispositivi connessi pone una sfida cruciale: gestire e analizzare in modo efficiente l’enorme quantità di informazioni generate. Trasferire tutti questi dati al cloud o ai data center centrali comporta costi elevati, latenza e, talvolta, rischi di congestione della rete o perdita di tempestività.
È qui che entra in gioco l’edge computing.
L’edge computing consiste nell’elaborare i dati direttamente “ai margini” della rete, cioè vicino alla fonte che li genera (ad esempio un sensore o un dispositivo di campo), anziché inviarli prima a un server centrale. In questo modo, è possibile filtrare, analizzare e reagire localmente alle informazioni, riducendo drasticamente i tempi di risposta e l’utilizzo della banda. Per le utility, ciò significa disporre di una capacità decisionale distribuita, che consente di reagire immediatamente a variazioni di stato della rete senza dover attendere l’elaborazione remota. Un approccio che rende le infrastrutture più intelligenti, autonome e resilienti.
L’unione tra IoT ed edge computing permette alle utility di ottenere vantaggi tangibili in termini operativi e gestionali:
1. Monitoraggio in tempo reale e risposta immediata
In un sistema distribuito, ogni nodo “edge” può analizzare i dati provenienti dai sensori locali e attivare automaticamente azioni correttive. Ad esempio, in una rete idrica, un’unità edge può rilevare una variazione anomala di pressione e chiudere una valvola in automatico per limitare una perdita, senza attendere il comando dal centro. Nelle reti elettriche, consente la regolazione dinamica dei flussi di energia o l’isolamento di una sezione in caso di guasto.
2. Riduzione della latenza e maggiore affidabilità
Elaborando i dati localmente, l’edge computing riduce i tempi di comunicazione e migliora l’affidabilità operativa anche in aree con connettività intermittente. Questo è particolarmente utile in contesti rurali o montani, dove le reti wireless o cellulari non garantiscono sempre copertura stabile. In questi casi, i dispositivi edge mantengono funzionalità autonome, assicurando continuità del servizio.
3. Ottimizzazione dei costi e delle risorse
L’elaborazione locale dei dati consente di inviare al cloud solo le informazioni più rilevanti o aggregate, riducendo il traffico di rete e i costi di storage e trasmissione. Le utility possono così ottimizzare l’infrastruttura IT, mantenendo prestazioni elevate con minori risorse e consumi energetici.
4. Supporto alla manutenzione predittiva
Grazie all’elaborazione decentralizzata dei dati IoT, l’edge computing permette di eseguire analisi predittive direttamente sul campo, individuando comportamenti anomali e inviando allarmi mirati al sistema centrale. Questo approccio anticipa guasti o inefficienze, riducendo le interruzioni e migliorando la pianificazione degli interventi. La combinazione tra edge e intelligenza artificiale locale (AI on the edge) trasforma ogni nodo della rete in un punto di intelligenza autonoma.
5. Sicurezza e continuità operativa
Con l’aumento della superficie digitale esposta, la cybersecurity diventa una priorità per tutte le utility. L’edge computing consente di segmentare e isolare i flussi di dati, riducendo il rischio di attacchi diffusi e migliorando la protezione dei sistemi critici. Inoltre, in caso di interruzione della connettività verso il cloud, i dispositivi edge possono continuare a funzionare in modo indipendente, garantendo resilienza e disponibilità del servizio.
Le potenzialità dell’edge computing e dell’IoT si traducono in numerose applicazioni concrete nel mondo delle utility:
L’adozione di soluzioni basate su IoT ed edge computing richiede una visione strategica e un’infrastruttura tecnologica capace di integrare sistemi, dati e dispositivi eterogenei. Sebbene i benefici in termini di efficienza e resilienza siano evidenti, la trasformazione digitale delle reti di distribuzione pone alcune sfide chiave.
1. Interoperabilità tra dispositivi e piattaforme
Le utility gestiscono ecosistemi complessi, composti da sensori, attuatori e contatori provenienti da diversi costruttori, ciascuno con protocolli e standard propri. Per garantire un funzionamento coordinato e una visione unificata della rete, è essenziale adottare piattaforme di gestione agnostiche, in grado di comunicare con dispositivi di qualsiasi marca, modello o tecnologia di connessione. Soluzioni come quelle sviluppate da Terranova, ad esempio, offrono un approccio neutrale e scalabile, permettendo al gestore di governare l’intero ecosistema smart senza vincoli hardware o software.
2. Scalabilità e architettura modulare
Man mano che le reti si digitalizzano, il numero di dispositivi connessi cresce in modo esponenziale. Le piattaforme di smart metering e telecontrollo devono quindi essere scalabili e modulari, capaci di gestire migliaia (o milioni) di punti di misura e controllo senza compromettere le performance. L’architettura edge-cloud ibrida consente di distribuire in modo efficiente il carico computazionale e di mantenere la continuità operativa anche in scenari complessi.
3. Sicurezza e protezione dei dati
Con l’aumento della connettività, cresce anche la superficie di rischio. Ogni nodo della rete – sensore, gateway o unità edge – deve essere protetto da accessi non autorizzati e da potenziali attacchi informatici. È quindi indispensabile implementare protocolli di cybersecurity integrata, crittografia end-to-end e strumenti di monitoraggio proattivo per garantire la sicurezza dei dati e la compliance normativa.
4. Governance dei dati e integrazione con i sistemi esistenti
La vera forza del paradigma edge+IoT risiede nella capacità di trasformare i dati operativi in insight strategici. Per riuscirci, è fondamentale che le piattaforme siano interoperabili con i sistemi esistenti (SCADA, GIS, CRM, sistemi di billing) e supportino modelli di integrazione basati su API aperte. Solo così le utility possono costruire una data governance solida e condivisa, capace di valorizzare le informazioni raccolte sul campo in ottica decisionale.
L’integrazione tra IoT ed edge computing rappresenta un passo evolutivo chiave verso le utility del futuro: reti distribuite, intelligenti e capaci di auto-ottimizzarsi. Non si tratta solo di connettere i dispositivi, ma di rendere i dati realmente operativi, trasformandoli in valore per la gestione quotidiana.
Le aziende del settore che investono in questa direzione stanno costruendo le basi per una governance dei dati più solida, per un controllo più puntuale delle performance di rete e per un servizio al cliente più efficiente e sostenibile. In un mercato sempre più orientato all’affidabilità e alla sostenibilità, l’edge computing e l’IoT sono i due pilastri su cui si fonda la nuova generazione di digital utility.
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